Dice Sergio Muniz a se stesso e ai colleghi di Full Monty
Almeno a noi ci pagano per restare in mutande. C’hanno spogliati tutti quanti, dei nostri sogni delle speranze e degli ideali tanto vale sorriderne in teatro con una commedia valida anche se leggera
Spiega il vincitore della seconda edizione dell’Isola dei Famosi, ora impegnato nella versione musical della celebre pellicola.
“Recitare senza troppi panni addosso non è un problema , una volta avuto il nulla osta da mia moglie. In ogni caso chi verrà a vederci avrà anche una sorpresa dal vivo”
Sergio Muniz nudo, Non non all’Isola dei Famosi, nè su un calendario , ma sul palcoscenico. Tutti i giorni fino ad aprile è in giro per l’Italia insieme a baldi colleghi come Pietro Sermonti, Paolo Ruffini, ma anche Jacopo Samo, Paolo Calabresi e Gianni Fantoni, che The Full Monty, lo spettacolo teatrale ispirato all’omnimo film di Peter Cattaneo che racconta uno spaccato ironico drammatico sulla disoccupazione.
Il mio ruolo è quello di un immigrato cubano che va a lavorare a Torino come operaio , ma si trova in un momento di crisi incredibile racconta Muniz
“Cosi’ in un momento difficile in cui gli immigrati sono i primi a essere mandati via, cerca di darsi da fare in altri modi finchè non approfitta di un casting per spogliarellisti. Lo accettano ancora prima di fare il provino per via del fisico ma lui ostinato insiste per farlo lo stesso”
Una cosa questa che ricorda essere accaduta a lui nella realtà, gli viene chiesto Sergio Cosa ti intrigava di piu’ di questo progetto?
“Volevo tornare a fare teatro dopo un’esperienza avuta anni fa con Shakespeare in Pene d’amore perdute un opera un po’ pesantina….”
Noi per il momento ci fermiamo qui e se volete vi lasciamo all’intervista intergrale che abbiamo tratto da Visto su Sergio Muniz i Full Metal Monty
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