E ora vi parliamo di questo episodio di cronaca che riguarda la triste fine di Chiara Poggi con l’indagato che ancora una volta l’ex fidanzato Alberto Stasi.
“Sarà un capello a svelarci chi ha ucciso la mia Chiara. La cassazione, nelle motiviazioni pubblicate pochi giorni fa, ci ha dato ragione in tutto. E ha anche disposto che vengano prese in esame delle prove mai analizzate, come quel pezzetto di capigliatura trovato tra le dita di Chiara”
Dice la madre della ragazza uccisa nel pavese il 13 agosto del 2007 , per cui omicidio l’unico imputato assolto in secondo grado è il fidanzato Alberto Stasi
“Ma ora in appello verrà fuori la verità”
Un capello di cui non è mai stata cercata la provenienza e una biciletta nera speola in un garage ripartira da queste due prove, mai prese in considerazione dagli investigatori il nuovo processo daìpplello sul delitto di Garlasco, come si legge nelle motiviazione pubblicate pochi giorni fa, relative alla sentenza della Cassazione del 18 aprile scorso. E andaranno rianalizzati a fondo gli indizi già accumulati in precedenza, vale a dire due impronte di Alberto Stasi sul dispenser del sapone nel bagno di casa Poggi, dove l’assassino è entrato per lavrsi e il Dna di Chiara sul medesimo dispenser, nonchè sui pedali della biciletta rosso bordeaux fel difdanzato della giovane.
“Il processo è da rifare “
Questo è stato il verdetto della Suprema Corte. Ma fino a oggi si ignoravano le motiviazioni. Queste ora si trovano nelle cento pagine scritte dai magistrati in viene spiegato per quale motivo non sono state confermate le sentenze dei due gradi di giudizio precedenti che avevano assolto dall’accusa di omicidio volontario Alberto Stasi.
Tutto questo e il resto da Visto , ma prima di concludere una piccola annotazione speriamo che veramente che sia stato o non sia stato Alberto Stasi che la giustizia italiana per una volta sappia dire una parola definitiva.
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