Ballerina a Buona domenica nel 1995, soubrette della compagnia del Bagaglino nel 1996 e nel 1997 e poi
ancora protagonista di Domenica nel 1998, solo per citare alcune de trasmissioni cui prese parte.
«Poi, che cosa successe?», d mando a Lorenza Mario, che oggi su Raiuno è tornata alla ribalta : i grandi protagonisti di Tale e qu show, il programma di Carlo 1 in cui i personaggi dello spettacolo imitano i cantanti famosi.
«Loren perché nel bel mezzo della sua c
all’improvviso dal picco-e perché, quest’anno, ha tornare?».
dall’ultima delle sue do-; deciso di tornare perché considerato la televisione se fosse la mia secon-a casa prima o poi si ha iglia di tornare. L’ho fat-ggi. a differenza del pe-; decisi di uscire dal pic-
colo schermo, al mio fianco ho un uomo che mi sostiene in tutto quello che faccio, che mi dà una forza enorme: una forza che neanche io pensavo di avere. Ero arrivata in televisione senza averla mai nemmeno immaginata: ero una ballerina classica e per me esisteva soltanto il teatro. Stare davanti alle telecamere fu un caso, una meravigliosa parentesi, e quando sul finire di
Domenica In mi proposero di lavorare con Christian De Sica nella versione teatrale del film Un americano a Parigi, del 1951, io accettai senza pensarci un attimo, nonostante avessi tante altre offerte».
«Non pensò che poi sarebbe stato difficile rientrare in televisione?».
«Io avevo bisogno di staccare, di uscire dalle mura di uno studio televisivo in cui vivevo dalla mattina al-
la sera, con una diretta domenicale che partiva alle due del pomeriggio e finiva dopo cena. Così salutai tutti e partii in tournée, senza pensare troppo al mio futuro. Con Christian De Sica andammo in giro per tre anni, facendo ovunque il tutto esaurito. Nel frattempo mi sposai con il tenore Alessandro Safina, da cui in seguito mi separai”
dall’ultima delle sue doti ho deciso di tornare perché considerato la televisione se fosse la mia secon-a casa prima o poi si ha iglia di tornare. L’ho fat-ggi. a differenza del pe-; decisi di uscire dal pic-
colo schermo, al mio fianco ho un uomo che mi sostiene in tutto quello che faccio, che mi dà una forza enorme: una forza che neanche io pensavo di avere. Ero arrivata in televisione senza averla mai nemmeno immaginata: ero una ballerina classica e per me esisteva soltanto il teatro. Stare davanti alle telecamere fu un caso, una meravigliosa parentesi, e quando sul finire di
Domenica In mi proposero di lavorare con Christian De Sica nella versione teatrale del film Un americano a Parigi, del 1951, io accettai senza pensarci un attimo, nonostante avessi tante altre offerte».
«Non pensò che poi sarebbe stato difficile rientrare in televisione?».
«Io avevo bisogno di staccare, di uscire dalle mura di uno studio televisivo in cui vivevo dalla mattina al-
la sera, con una diretta domenicale che partiva alle due del pomeriggio e finiva dopo cena. Così salutai tutti e partii in tournée, senza pensare troppo al mio futuro. Con Christian De Sica andammo in giro per tre anni, facendo ovunque il tutto esaurito. Nel frattempo mi sposai con il tenore Alessandro Safina, da cui in seguito mi sepaazione di chi ha avuto problemi i e anche per i pazienti in coma, eneo ha preso in mano questa rità dopo avere perso suo fratellino straordinario clinico e ricer->re cui era legatissimo, che per no aveva studiato le basi sciente di quei sistemi. Io sono arri-a nella vita di Federico poco do-quella scomparsa. A unirci è statiche la forza che abbiamo mes-entrambi per superare quel diffìcile periodo».
«Oggi che cosa vi lega?». «Abbiamo gli stessi valori: la leal-il rispetto reciproco, la stima. Fin i subito ci è sembrato di conoscer-da sempre. Adoriamo lo sport e delle piccole cose: ci distiamo a cucinare insieme, a fa un giro in moto oppure una passeggiata tra le bancarelle. La nostra jrata perfetta è sul divano, sotto na coperta gigante, a vedere un bel film. E guardiamo al futuro, al punto he ora stiamo costruendo una nuora casa sulle colline di Padova. Vede, sono tutte cose che io non avevo mai fatto, forse perché non avevo mai amato per davvero…».
«Mi ha detto che state costruendo una casa che sarà solo vostra», dico. «Avete in mente di sposarvi?».
«Sì, è un nostro obiettivo. Vorremmo organizzare la cerimonia delle nostre nozze nel giardino della nostra nuova casa e lo faremo appena sarà pronta. Nel frattempo, ho preparato le carte del divorzio e sono in attesa che si perfezioni. Ma non ci vorrà molto».
«A proposito di bambini, Lorenza, lei ha quarantasette anni», dico. «Ha pensato che potrebbe diventare madre una seconda volta?».
Lorenza Mario ha deciso di convolare a giuste nozze nuovamente
«Sì, ci ho pensato.
Certo, in passato sarebbe stato impossibile, invece oggi anche una donna della mia età può provare a pensarci. Mi piacerebbe tanto, ma per adesso pensiamo a fare un passo alla volta: prima la casa, poi il matrimonio e poi tutto quello che verrà».
«Nel frattempo, è tornata in televisione», dico. «Come è arrivata sul palcoscenico di Tale e quale show?».
«Fin dall’inizio, sono sempre stata una appassionata telespettatrice del programma di Carlo Conti e tre anni fa mi avevano già chiamato a fare i provini. Ricordo che avevo portato due imitazioni: Ornella Vanoni e la cantante canadese Alanis Morissette. Quest’anno mi hanno richiamato ai provini e ho portato tre nuove imitazioni: Antonella Ruggiero, Olivia Newton-John e Jennifer Lopez, che evidentemente sono piaciute di più».
«E l’hanno presa. ..», dico.
«Esatto, e fino a oggi è stata un’avventura meravigliosa potermi esibire,
cantare, ballare in un programma in cui gli artisti possono davvero mettere in luce quello che sanno fare per poi farsi valutare. E su quel palco salgono anche maestri del teatro, come Tullio Solenghi, che stanno al gioco, al pari di ragazzi che sono alla prima grande esperienza televisiva. A volte può accadere che il giudizio sia diverso da quello sperato, ma per i giudici è molto diffìcile scegliere. E se i giudici sono bravissimi, Carlo Conti è impressionante: riesce, in qualunque situazione, a trasmettere serenità. Sul palco di Tale e quale show è lui l’unico a essere davvero inimitabile».
«Lei, prima di Tale e quale show, ha mai fatto imitazioni?».
«Da piccola, con i miei cinque fratelli mi divertivo a improvvisare spettacolini casalinghi e a fare le imitazioni dei cantanti. A tre anni, ballando in salotto ho consumato un tappeto e il parquet: altro che Tale e quale show…».
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