Nonostante sia giovanissima, Ilaria Cretaro ha già le idee molto chiare. Proprio come la sua voce. Scoperta da Beppe Carletti, leader dei Nomadi che l’ha invitata addirittura ad aprire gran parte dei loro concerti, llaria ha il pregio di restare con i piedi per terra, facendo un passo dopo l’altro per raggiungere quello che ormai ha smesso da tempo di essere un sogno: vivere di musica. Da alcuni mesi, infatti, in radio è in rotazione il suo primo singolo. Angelo della notte, e tra ottobre e novembre uscirà anche il suo primo album,
«lo, sola su quel palco immenso))
llaria Cretaro, quando hai capito che la musica poteva essere qualcosa di più di un semplice passatempo?
«Sono figlia di un musicista. quindi le sette note sono sempre state presenti nella mia vita. Il mio primo microfono è stato una spazzola per capelli, cantavo fin da piccola, tanto che poi ho deciso di iscrivermi in una scuola di canto. 1 miei genitori mi hanno appoggiato e ho iniziato questo percorso scolastico. A volte, anche i miei genitori pensavano che prima o poi questa “fissazione” sarebbe svanita. Invece, le cose negli anni sono diventate sempre più serie e con tanta forza, sacrificio e passione sto curando questo mio sogno».
Oggi vivere di musica è difficile e sembra che i nuovi talenti debbano uscire sempre e solo dalla Tv. Non sei mai stata tentata di prendere parte a un talent?
«Sì. Insieme ai miei produttori stiamo tentando di fare qualcosa, abbiamo delle idee, ma per il momento non abbiamo ricevuto nessuna proposta. Poi stiamo cercando la canzone giusta e dovremo lavorarci. Il talent è una vetrina importante, ma è fondamentale avere un progetto serio alle spalle. Non possiamo “bruciarci” in pochi istanti o puntare a una carriera semestrale. Vediamo dove riusciremo ad arrivare».
Comunque, l’incontro fondamentale per la tua carriera resta quello con Beppe Carletti dei Nomadi.
«E stato uno degli incontri più belli e fortunati che mi potessero capitare nella vita. Beppe è un grande insegnante, maestro di vita e di musica. Collaborare con chi ha fatto la storia della musica italiana è stato un onore».
Come ti sei sentita quando ti ha chiesto di aprire uno dei concerti dei Nomadi?
«Terrorizzata. Non ci stavo capendo nulla. Tra l’altro, il primo concerto che ho aperto è stato a Novellare, a Nomci-dincontro, l’evento storico per ricordare Augusto Daolio. Praticamente un palco immenso e io sola davanti a ventimila persone! Per la prima volta mi son detta: “Forse ho sbagliato mestiere, perché non ce la farò mai”. Poi, invece, tutta quell’agitazione è diventata energia. E stata una delle emozioni più belle e più grandi che ho sentito in questo percorso».
Prossimo passo llaria Cretaro?
«Dopo il singolo Angelo della notte, stiamo lavorando ad altri brani per un progetto discografico che uscirà tra ottobre e novembre. Sto lavorando con la mia band, tutti ragazzi molto giovani e bravi».
Intervista a Ilaria Cretaro da Vero.
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