L’ anima da guerriera Fiorella Mannoia l’ha sempre avuta. Negli anni si è impegnata in favore di Emergency, ha dato la sua adesione ai progetti Amiche per l’Abruzzo e Italia Loves Emilia per raccogliere fondi per le popolazioni terremotate, raccolto soldi per la Fondazione Veronesi attraverso la compilation Pink is Good e, a settembre, è stata la direttrice artistica di Amiche in Arena. concerto da poco diventato un cd e un dvd il cui ricavato sarà devoluto totalmente all’Associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, per finanziare Centri Antiviolenza. Per questo non stupisce il titolo dell’ultimo disco. Combattente.
Che cosa significa per te essere una combattente?
«Dare un senso alla vita, lottare contro le avversità. La mia vuole essere un’esortazione a non farsi abbattere, alla rinascita che deve sempre seguire una caduta perché, quando ci capita qualcosa che ci taglia le gambe, tendiamo a pensare che il mondo finisca lì. Mentre non è così».
Per il video di Combattente hai scelto una protagonista particolare…
«L’atleta paralimpica Alessia Donizetti. che lotta ogni giorno per annullare i limiti fisici. Questo video è il primo di una serie che saranno legati ad altre canzoni del disco e che, alla fine, racconteranno un’unica storia, quasi un cortometraggio. Nella prossima ci sarà anche un mio carneo».
Il mondo delle tue canzoni è sempre stato molto legato all’universo femminile. Il concerto Amiche in Arena, costruito sul disco di Loredana Bertè. di cui sei stata produttrice, ne è stata un’ulteriore riprova. Sei soddisfatta del risultato?
«Moltissimo. Loredana continuava a chiedermi se fossi convinta di quello che stavamo facendo perché non credeva che le col leghe avrebbero accettato il suo invito. Lei è una donna piena di spine, ina dentro è fragile. L’ho rassicurata, lei si è fidata di me e all’Arena ha cantato come non aveva mai fatto in vita sua. Sono felice, anche perché quell’incontro è diventato una voce importante contro l’emergenza del femmi-nicidio».
Oggi per cos’altro vale la pena combattere Fiorella Mannoia?
«Per tutte le ingiustizie. Stiamo vivendo un periodo storico complicato, di crisi economica, etica e morale. Ci sono focolai di guerra ovunque. In questa situazione penso sia un dovere far sentire le persone meno sole».
«Le donne sono vessate sul lavoro»
Sei delusa che il film Perfetti sconosciuti, di cui hai interpretato la canzone e che ha vinto il Nastro d’argento, non sia riuscito ad arrivare alla candidatura all’Oscar, conquistata invece da Fuoco-ammare, il documentario di Gianfranco Rosi? «Un po’. Non che Fuocoammare non abbia meritato questa opportunità, ma secondo me | anche Perfetti sconosciuti tocca temi universali come ipo-Wj crisia. omosessualità, rapporto padre e figlia. Forse il regista. Paolo ‘ Genovese, paga lo scotto di aver scritto molte commedie. Pro-yn prio come me, che per Jp anni sono stata considerata poco incline al sorriso, condizionata com’ero dal dimostrare di essere all’altezza di cantare i pezzi di De Gregori».
Sei un’artista poliedrica e di recente hai anche fatto l’attrice! Ti abbiamo vista nel film 7 minuti, con la regia di Michele Placido. Come ti sei trovata sul set?
«All’inizio ero molto preoccupata, ho chiesto a Michele Placido di farmi un provino. Lui si è limitato a venire a vedermi a un concerto e mi ha detto che andava bene cosi. Poi ho capito che recitare non è più difficile che interpretare una canzone. Il tema del film. poi. è quello del lavoro femminile, che mi interessa molto perché le donne sono ancora molto vessate in ambito lavorativo, dove per esempio sono costrette spesso anche a firmare dimissioni in bianco».
Cosa pensi dei talent show che lanciano nuovi cantanti Fiorella Mannoia?
«Provo tanta comprensione per questi giovani che si trovano da un momento all’altro davanti a moltitudini di persone. È una cosa che destabilizza. Per questo motivo dico loro di ricordarsi che i talent show sono un punto di partenza, non di arrivo. Ma oggi questi programmi sono diventati l’unica strada possibile per chi vuole cominciare a fare questo mestiere. È anche per questo che non dico mai di no quando mi invitano».
Fossi stata giovane oggi, Fiorella Mannoia pensi che avresti sfondato nel mondo della musica?
«Non penso. Io, come quelli della mia generazione, ho avuto il supporto di qualcuno che mi ha aiutato a crescere. Oggi, appena un cantante non vende, lo si mette subito da parte».
Da combattente quale sei, te la sentiresti di scendere in campo a Sanremo?
«lo non dico mai no a nulla, dipende dagli eventi. Decideremo».
Intervista a Fiorella Mennoia tratta da Vero
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