Al fianco dei suoi due amici di sempre, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti ha appena concluso un lungo e fortunato tour, riempiendo i teatri e i palazzetti dello sport di mezza Italia. Ora il presentatore toscano si trova a sfidare in Tv un’altra amica: Maria De Filippi. Conti, infatti, è tornato alla guida de La Corrida, ogni venerdì in prima serata su Raiuno, proprio mentre lei è al timone del serale di Amici su Canale 5. Una sfida televisiva appassionante che vede contrapposti due professionisti molto amati.
Sei tornato al timone di un format di grande successo e a cui sei molto legato: La Corrida.
«È il primo talent della Tv italiana e condurlo mi dà una grande gioia. Quest’anno abbiamo inserito anche una piccola novità. In ogni talent che si rispetti un ruolo fondamentale lo gioca la giuria. Noi, per adeguarci a questo trend, avremo, in ogni puntata, una giuria un po’ sui generis, formata da ex concorrenti o da persone scelte tra il pubblico in teatro, che ci diranno la loro, vestendo i panni di simpatici “opinionisti allo sbaraglio”».
«C’è tanta voglia – di leggerezza»
Carlo Conti qual è secondo te il segreto del successo di questo programma?
«La leggerezza e la spensieratezza che regala a chi lo fa e a chi lo guarda. Viviamo in un’epoca in cui tutti si prendono un po’ troppo sul serio. Per fortuna, invece, c’è ancora gente, specie nella nostra provincia, che ha voglia di giocare e di sorridere. Alla Corrida non c’è mai stato nessuno che, seppur fischiato, sia uscito triste o arrabbiato dallo studio. Tutti vanno via con il sorriso. Il nostro programma richiama il candore e l’ingenuità dei bambini».
Quest’anno la sfida televisiva si fa ancora più impegnativa, visto che Maria De Filippi e il serale di Amici vanno in onda proprio il venerdì sera…
«È stata proprio Maria a telefonarmi e a darmi la notizia quando le hanno comunicato ufficialmente il giorno di messa in onda. Lo scorso anno, contro La Corrida, c’era Paolo Bonolis con Ciao Darwin. Per me non cambia nulla, nel senso che penso solo a fare bene il mio prodotto, senza badare troppo alla controprogrammazione. Una volta si può vincere, una volta perdere… Non ho mai r vissuto il mio mestiere come una gara. Devo dire che io e Maria non ci siamo quasi mai trovati l’uno contro l’altra in onda. A pensarci bene, però, un problema c’è».
Quale?
«Io non potrò vedere uno dei miei programmi preferiti, che è Amici, visto che sarò in diretta, e Maria non potrà vedere La Corrida che, forse, è una delle trasmissioni che ama di più da telespettatrice».
Tra i tuoi prossimi impegni televisivi c’è la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, che andrà in onda in prima serata su Raiuno il 3 aprile.
«È davvero un onore per me. È la mia quinta volta alla guida di questa prestigiosa serata che mi permette di dividere il palco con gli attori, i registi, gli sceneggiatori più importanti del nostro cinema. In un’edizione di qualche anno fa ho avuto addirittura il privilegio di veder premiato con il David alla carriera Alberto Sordi, uno dei maestri del nostro cinema, di cui tra l’altro, proprio quest’anno, si festeggia il centenario dalla nascita. Devo dire che questo è uno dei ricordi più belli della mia carriera».
Come ti stai preparando a questa serata speciale?
«Le premiazioni, pur con tanto ritmo, saranno le grandi protagoniste e non potrebbe essere altrimenti. Avremo però anche momenti di spettacolo, soprattutto musicali.
Il nostro cinema vive un periodo di grande fermento e la sua magia continua a farci emozionare, riflettere, sorridere e commuovere. Il mio auspicio è quello di trovare pe r frequentare più spesso le sale cinematografiche».
A proposito di cinema, hai diviso un lunghissimo e fortunatissimo tour teatrale con due attori – anche di cinema -straordinari, che sono tuoi amici da sempre: Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Che bilancio fai di quest’avventura?
«Fantastico! Il pubblico, in tutta Italia, ci ha dimostrato un calore e un affetto incredibili. E devo dire che ha avuto uno straordinarjo successo anche la messa in onda televisiva dello spettacolo, trasmessa qualche sera fa. È stata un’avventura fantastica durata tre anni. State tranquilli, però, dopo il teatro e la Tv non ci penso proprio a fare un film con loro!».
«Amadeus a Sanremo? Bravo»
Per chiudere, tu che di Festival ne hai guidati addirittura tre, che voto dai al Sanremo di Amadeus?
«Ero sicuro, e l’avevo detto, che avrebbe fatto un grande Sanremo! È stato davvero bravo sia alla conduzione sia nella scelta dei brani. Già ad agosto lo avevo avvisato che, però, al Festival di Sanremo, quando uno fa uno starnuto, quello starnuto rischia di passare per una broncopolmonite. Qualche tempo dopo il mio avvertimento, Amadeus mi ha chiamato e mi ha detto: “Carlo, avevi ragione”!».
Articolo tratto da Vero
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