Un gigante dagli occhi buoni secondo la moglie Cinzia Primatesta. Così si presenta Antonino Cannavacciuolo che, nonostante le due stelle Michelin sul suo grembiule e la popolarità ottenuta in televisione, preferisce definirsi semplicemente “cuoco”. Visto da vicino, di lui colpiscono, innanzitutto, la stazza possente e la parlata verace che rimanda alle sue origini partenopee. Ma dai racconti del giudice di Master Chef Italia e Celebriti’ MasterChef emerge anche tanto amore per le sue radici, per il suo lavoro e, soprattutto, per la sua famiglia.
«Vidi tanti giganti che cucinavano.»
Le frecce al suo arco sembrano essere molte: non solo la sua simpatica verve napoletana alternata a sprazzi di tenerezza, ma anche le “pacche” teatrali che dispensa sulle spalle di concorrenti e partecipanti dei programmi di cui è protagonista, così come certe sue sonore sgridate quando nota scarso impegno e poca umiltà, prima di salutare tutti con un roboante «adiós» finale. Alla presentazione del suo ultimo volume culinario Mettici il cuore (Einaudi), in occasione della fiera letteraria milanese Tempo di libri, dove lo abbiamo incontrato, la sala era gremita di gente di ogni età. E pur di trovare un posto libero, vederlo dal vivo e farsi fare l’autografo, alcuni suoi fan hanno atteso anche tre, quattro ore di fila, come ci hanno spiegato. 11 titolo della nuova opera editoriale di Antonino, che contiene varie ricette tipiche della tradizione italiana, si ri fa a un suo ricordo d’infanzia:
«Mia nonna Fiorentina mi ha insegnato che nel cibo è importante metterci il cuore»,
ha scritto l’autore.
«Ogni volta che invento una nuova ricetta o rifinisco un piatto penso a lei».
Il desiderio di diventare un professionista dei fornelli? Cannavacciuolo ha raccontato alla platea:
«Avevo circa otto anni. Entrai nella cucina di un ristorante e vidi tanti giganti come me che cucinavano in mezzo a pentoloni filmanti. Lì mi è scattata dentro una scintilla… A 13 anni ho cominciato a fare questo mestiere». Una passione, quella culinaria, che è stata pure galeotta: gli ha fatto conoscere la donna della sua vita, Cinzia Primatesta, figlia di albergatori piemontesi, sposata nel 2005. Insieme gestiscono l’Hotel Ristorante Villa Crespi a Orla San Giulio (Novara). Hanno due bambini: Elisa, 9 ‘ anni, e Andrea, 4. Ha affermato, durante l’evento, il volto di Cucine da incubo e ‘() mare mio: «Quando andiamo tutti insieme in vacanza, scegliamo la meta in base ad alcune curiosità alimentari: amo assaggiare, sperimentare, imparare nuove tecniche. A Dubai, per esempio, ho fatto il giro dei posti a tre stelle aperti li da alcuni colleghi. li prossimo anno andremo in Nord Europa».
«Sono vegetariana ma mangio pesce»
In prima fila, ad ascoltare con attenzione il marito, c’era la signora Cannavacciuolo. intervistata da Vero, la moglie-manager di Antonino ci ha regalato qualche simpatico retroscena degli inizi della loro lunga storia, e ci ha svelato un lato domestico di uno dei cuochi più amati del niccolo schermo.
Sa di essere una delle donne più invidiate d’Italia? Suo marito ha molte ammiratrici: rappresenta una sorta di “maschio alpha” in via d’estinzione, solido e tutto d’un pezzo…
«Sì, lo immagino! Devo dire che, in effetti, lui è un po’ così…».
Cinzia Primatesta come vi siete conquistati a vicenda?
«Quando ci siamo conosciuti avevamo vent’anni, lavoravamo insieme e frequentavamo la stessa compagnia. Per un paio d’anni circa siamo stati amici. Lui ha fatto colpo su di me con la cucina. Ricordo delle squisite linguine alla cicala di mare, ma anche dei panini golosi che mi preparava in tarda serata, al rientro dal lavoro. Cucinare per qualcuno, del resto, significa prendersi cura di quella persona. Per quanto mi riguarda, credo che di me lo abbia attratto, almeno inizialmente, soprattutto la serietà e la sicurezza che mostravo in ambito professionale, essendo cresciuta in una famiglia di albergatori. Ci accomunava la grande passione Dell’ospitalità».
Non le è mai pesato stare gomito a gomito con lui 24 ore al giorno Cinzia Primatesta?
«No, mai. È un aspetto inevitabile. dato che io e lui siamo l’anima dell’azienda e condividiamo obiettivi e progetti. Però ci occupiamo di ambiti molti diversi, soprattutto ora che il gruppo è cresciuto notevolmente. Ira noi c’è un valido gioco di squadra, oltre al rispetto reciproco. “Funzioniamo” molto bene».
Chi cucina tra le mura domestiche?
«Io. Mio marito, che è molto impegnato ogni giorno a Villa Crespi, si metterà ai nostri fornelli solo cinque-sei volte l’anno in tutto. Ogni tanto, però, passo dal suo ristorante e porto via qualche piatto praticamente già pronto. Sulla nostra tavola non mancano mai materie prime di qualità e cibi biologici e organici, lo, inoltre, sono vegetariana. mangio in particolare tante verdure e legumi e. da un
po’ di tempo, ho inserito nella mia dieta anche pesce ricco di Omega 3 e Omega 6».
Cinzia Primatesta che genitore è Antonino Cannavacciuolo?
«È un tipico papà del Sud, affettuoso e legatissimo ai suoi bimbi. Appena può si diverte con loro. Ha una grande manualità e riesce a inventarsi dei giochi dal nulla, anche da un semplice pezzetto di legno, un po’ come si faceva una volta. Elisa è davvero molto orgogliosa di lui. Con Andrea, Antonino, quando può, va a pescare. E un’attività che lo rilassa…».
In passato Cannavacciuolo ha dichiarato che, quando lascerà il grembiule,, vorrebbe andare a vivere con lei su una barca, in mezzo al mare…
«Sì, è sempre quello il suo sogno. Lo seguirei volentieri, magari non per lutti e dodici mesi dell’anno, ma si potrebbe fare. Lui sostiene che accadrà tra dieci anni. Ma, con tutti gli impegni attuali, la vedo dura…».
Intervista a Cinzia Primatesta moglie di Antonino Cannavacciuolo tratta da Vero.
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