Vi parliamo adesso di questa intervista che riguarda Raffaele Sollecito Amanda Knox e Meredith Kercher ossia dell’orribile delitto che è avvenuto il 1 novembre del duemila e sette nella villetta di Perugia e le cui vicende processuali non si sono ancora concluse leggiamo infatti dalla rivista visto che Raffaele Sollecito ha superato la timidezza e la sua riservatezza perché vuole gridare all’mondo la sua innocenza ossia che lui con l’omicidio della povera Meredith Kercher non c’entra assolutamente nulla. C’è invece malafede in chi ha ritenuto che fosse solo alla ricerca di visibilità. Per questo un caro amico della famiglia Paolo Barbieri proprietaria di una società di comunicazione lo sta aiutando gratuitamente a gestire il suo rapporto con invidia, vuole chiarire a gran voce i tanti troppi fraintendimenti di queste settimane
“si è detto che Raffaele girava per le strade di Milano in Ferrari e che facesse la bella vita insieme alla sua nuova compagna greca. Le foto di Raffaele in Ferrari sono uscite ma quel giorno Raffaele era andato negli studi di Mediaset per rilasciare la sua prima intervista. All’uscita trovare paparazzi che lo hanno seguito fino all’albergo dove lo aspettavano la famiglia un amico e la fidanzata Greta. Quando ha lasciato l’albergo si è trovato di nuovo circondato dagli flashes dei paparazzi e per proteggere la fidanzata Greta invece di andare via insieme a lei e difendere la sua macchina si è infilato nella Ferrari di un amico per seminare fotografi mezz’ora dopo è sceso. Raffaele sta cercando di tenere la sua compagna il più lontano possibile da ogni situazione pubblica, perché le persone che più gli sono vicine a cominciare dalla sorella hanno avuto problemi professionali a causa sua. E questo è un altro dolore che si aggiunge al suo dramma. Raffaele sollecito e un uomo distrutto. Il suo primo pensiero torna sempre a quella povera ragazza che adesso non c’è più, ma condannare un innocente non restituirebbe a Meredith Kercher la vita. Raffaele trascorrere intere giornate a rileggere i faldoni processuali, alla ricerca della prova che possa dimostrare la sua estraneità dal delitto. A già trascorso anni terribili in carcere. Ora rischia altri venticinque anni. Si è detto che subito dopo la sentenza Raffaele abbia tentato la fuga. Per questo lo hanno bloccato al confine e gli hanno tolto il passaporto, né un’altra clamorosa bugia. Se avesse voluto scappare sarebbe andato all’altro capo del mondo quando nessuno poteva fermarlo. Il giorno della sentenza Raffaele era andato in Austria, in cerca di un po’ di tranquillità. Appena condannato e rientrato subito in Italia e ha consegnato il suo passaporto”
da visto
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