Dal 17 ottobre sarà al cinema con il nuovo film di Mimmo Calopresti, Via dall’Aspromonte, e per interpretare al meglio il ruolo che le è stato affidato ha recitato pure “imbruttita”, anche se è difficile pensarla cosi, visto che Elisabetta Gregoraci è ormai un’icona di stile e la sua bellezza ha conquistato proprio tutti. È reduce inoltre da un’estate all’insegna della musica, avendo condotto Battiti Live. «È andato in onda su Italia 1 e anche quest’estate Mediaset ha vinto la sfida degli ascolti grazie a un team consolidato, che lavora alacremente per la buona riuscita di questa kermesse itinerante, che tocca le più belle località del Sud Italia», dice Elisabetta, raggiante perché sta vivendo un periodo intenso dal punto di vista professionale.
«Adesso mi sento più sicura di me stessa»
A breve ti vedremo al cinema diretta da uno dei migliori registi di casa nostra. Raccontaci le tue emozioni sul set…
«Indescrivibili. È stata davvero una bella prova per me, mi ha reso più sicura e spero che il pubblico apprezzerà la mia interpretazione. Abbiamo presentato il film in anteprima al Taormina Film Fest».
La sceneggiatura ti ha molto appassionata. Ne hai parlato con tanto entusiasmo.
«Sì. La storia è davvero straordinaria. È ambientata nel 1951, in ima
fetta di Calabria remota, quella di Africo, piccolo fazzoletto arroccato sui monti in provincia di Reggio Calabria, j dove uomini, donne, bambini hanno lottato con tanta dignità per sopravvivere. E ispirata al romanzo In Aspromonte, scritto da Pietro Ciriaco».
Che ruolo interpreti?
«Sono Maria, la moglie di Don Totò, interpretato da Sergio Rubini, che è ir brigante del paese, nonché colui che lo governa. Maria è una donna guerriera, combattiva, che sta accanto al suo uomo, ma che a tratti è anche provata dalla vita. Sul set si respirava davvero una bella atmosfera, anche se non è stato facile girare alcune scene, in particolare una dove sono rimasta per ben sette ore sotto la pioggia, al freddo. Il mio obiettivo è quello di mostrare un’Eli-sabetta inedita, diversa da quella che siete abituati a . vedere: imbruttita, con le mani nel fango. Il grande Calopresti appena mi ha visto mi ha detto: “Hai i denti troppo bianchi, ti devo sporcare!”. E l’ha fatto».
Elisabetta Gregoraci come hai convinto uno dei registi più prestigiosi del nostro cinema?
«Ho studiato, mi sono preparata per sottopormi a due provini. Con Mimmo fin da subito è nato un grande feeling. Sono soddisfatta del lavoro svolto, lui è un regista straordinario. E poi è stato un grande onore condividere il set con attori come Sergio Rubini, Marcello Fonte, Francesco Colella e Valeria Bruni Tedeschi».
Quanto ti piace recitare ?
«Tantissimo. Mi permette di essere chi, in realtà, non sono e mi aiuta a scoprire parti di me che neanche io conoscevo. Con la recitazione devi catturare l’anima di un personaggio, “cucirla” su di te e farla vivere per il pubblico. E la rappresentazione di un’altra esistenza e credo che quando un attore riesce a suscitare emozioni con la massima semplicità ha svolto nel migliore dei modi il suo lavoro».
«Sogno Hopkins e Meryl Streep»
Con quale attore o attrice ti piacerebbe recitare ?
«Sognando a occhi aperti, direi Anthony Hopkins e Meryl Streep».
Anche quest’estate sei stata al timone di Battiti Live con ottimi ascolti e per la terza volta consecutiva…
«Per me è sempre una grandissima emozione. Questa terza edizione andata in onda su Italia 1 ha superato tutte le aspettative dell’azienda. È stato un successo. Ho condiviso il palco con Alan Palmieri, un professionista. Lui. essendo il direttore artistico di un’emittente importante come Radionorba, è un veterano e conduceva Battiti Live ancor prima che andasse in onda su Italia 1. Tra noi c’è una grande sintonia».
Tuo figlio Nathan sta crescendo a vista d’occhio, che bambino è?
«È un bambino splendido e cresce davvero in fretta. È il mio piccolo gigante! È molto sensibile, ma anche tanto determinato».
Che cosa sogni per lui ?
«Che stia sempre bene e che possa realizzare tutti i suoi desideri».
Che mamma sei?
«Una mamma come tutte le altre, o almeno come la maggior parte delle mamme italiane. Sono molto presente, apprensiva nella giusta misura. E poi sono molto fìsica: mi piace riempire il mio Nathan di baci. Mio figlio è la cosa più bella che potesse capitarmi. La sua presenza al mio fianco dà veramente un senso a tutto».
«Non voglio che cresca viziato»
Quali valori gli hai trasmesso?
«Sin dalla più tenera età ho sempre cercato di non viziarlo. E. soprattutto, di trasmettergli valori come il rispetto e l’umiltà: gli stessi con cui sono cresciuta anche io».
Quanto è complicato oggi essere genitori?
«Molto. Serve tanto impegno e tanta comprensione».
Articolo tratto da Vero.
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