Archivia una stagione televisiva davvero trionfale, segnata dal successo della sua Domenica In. Mara Venier, raggiante per l’ottimo riscontro ottenuto dal suo programma, si appresta a tuffarsi nella sua ultima fatica televisiva prima dell’estate: il Premio Agnes, che andrà in onda sabato 29 giugno in seconda serata su Raiuno, e che Mara condurrà con Alberto Matano.
Un rientro in Rai davvero trionfale
Giunto all’undicesima edizione, il prestigioso riconoscimento prenderà eccellenze del mondo del giornalismo italiano e internazionale scelte con rigore dall’illustre giuria guidata da Gianni Letta. Nel frattempo Mara, lusingata dall’affetto del pubblico che ha apprezzato la sua conduzione a Domenica In, non può ancora sbottonarsi sul suo futuro: ci sarà ancora lei il prossimo anno al timone della domenica pomeriggio di Raiuno? Anche se manca l’ufficialità e lei non parla, visto il successo ottenuto quest’anno la conferma parrebbe certa. Ma nel futuro della presentatrice veneta c’è anche un altro impegno in vista, che ha a che fare con i fiori d’arancio.
Allora, Mara Venier, archiviate le fatiche televisive potrai finalmente rilassarti e concederti una vacanza…
«No, purtroppo. Credo che avrò ancora da lavorare. Infatti io rimango a Roma, mentre mio marito Nicola partirà. Farò un po’ avanti e indietro, raggiungendolo appena mi sarà possibile. E poi a fine luglio ho un impegno davvero importantissimo, che voglio godermi completamente: il matrimonio di mio figlio».
Intanto sei impegnata a preparare la serata del Premio dedicato a Biagio Agnes, che è stato un apprezzatissimo giornalista oltre che uno storico direttore generale della Rai. Che ricordi ti legano a lui?
«Avevamo un rapporto di amicizia e di affetto bellissimo. Io l’ho conosciuto quando ero fidanzata con Renzo (Arbore, ndr) e lui aveva immediatamente dimostrato nei miei confronti una grande simpatia. Figuratevi che io, all’inizio, ero molto in soggezione, perché lui era un uomo dalla statura professionale immensa, era una persona autorevole. Ogni volta che ci incontravamo diceva a me e a Renzo: “Vi dovete sposare! E io voglio essere il vostro testimone”. Poi Renzo non volle sentire parlare di matrimonio e infine ci lasciammo! Ma quando decisi di sposarmi con Nicola (Carraro, ndr), una settimana prima delle nozze mi arrivò, a sorpresa, una telefonata di Biagio!».
Che cosa ti disse?
«Mi chiese se mi ricordassi ancora quello che ci eravamo detti anni prima a proposito del mio matrimonio. Io risposi di si, sottolineando però che quel discorso lo avevamo fatto riferendoci ad eventuali nozze con Arbore. Lui, allora, mi disse: “Che me ne importa! Io voglio essere comunque il tuo testimone di nozze”. E così è stato, infatti».
«Ci sono stati anche momenti complicati»
La conduzione del Premio Biagio Agnes rappresenta la ciliegina sulla torta di una stagione davvero ricca.
«Mai avrei immaginato di poter tracciare un bilancio così straordinario. Una bella rivincita per me che tornavo in Rai dopo quattro anni di assenza. Il pubblico mi ha regalato un affetto, un calore e una vicinanza davvero incredibili. Alla vigilia della partenza di Domenica In avevo detto che ci avrei messo la faccia e che se le cose non fossero andate bene me ne sarei assunta tutte le responsabilità. Fortunatamente è andato tutto alla grande e abbiamo superato anche i momenti più diffìcili, che durante la stagione, inevitabilmente, ci sono stati»;
Quali sono questi frangenti più complicati a cui ti riferisci?
«Quando ho capito che se volevo il successo del programma avrei dovuto fare molto affidamento su me stessa. E così ho fatto, assumendomi in prima persona la responsabilità dei cambiamenti che abbiamo apportato alla trasmissione: per esempio, ho voluto fortemente e ho scelto ospiti che avessero storie importanti da raccontare. Ho voluto persone che si aprissero a me e al pubblico con generosità. Il risultato? Sono convinta che in tutto quello che abbiamo fatto ci sia stata molta verità e che il
pubblico lo abbia percepito e apprezzato».
Quale credi sia stato il segreto del successo di questa edizione di Domenica In
«La capacità di fare dei cambiamenti ih corso d’opera. Abbiamo modificato la struttura del format mentre andavamo in onda. Strada facendo ho capito quello che funzionava di più e che piaceva al pubblico e ho seguito queste “indicazioni” per andare sempre più incontro alle richieste degli spettatori. E poi mi sento di dire che ci ho messo non solo tutta la mia esperienza professionale, ma anche tutta me stessa, la mia vita, con le mie gioie e i miei dolori».
da Vero
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