Dopo il successa della prima stagione, torna dal 28 novembre su Mtv #Riccanza , il docu-reality che racconta la vita di giovani provenienti da famiglie molto benestanti. Nel cast è stato confermato Tommaso Zorzi, rivelazione della passata edizione.
Tommaso, come ti hanno scelto per #Riccanza Tommaso Zorzi?
«Fu Elettra Lamborghini a fare il mio nome. Sono felice di essere in questa seconda stagione perché ho visto nascere il programma. All’inizio era una scommessa, ma adesso è una conferma».
Nel programma sei più persona o personaggio?
«Quando sei in Tv mostri sempre un personaggio: io ho deciso cosa raccontare e cosa no. Ma il personaggio non è molto diverso dalla persona».
I protagonisti di #Riccanza sono stati accusati di ostentare la ricchezza. Cosa rispondi Tommaso Zorzi?
«Lo facciamo con una vena ironica e, una volta compresa questa chiave di lettura, lo si percepisce in maniera diversa: è un programma di intrattenimento. Mi fermano per strada per chiedermi a che punto è la mia linea di moda e. come va con Marco, il ragazzo con cui stavo durante la prima edizione del programma».
E come va con Marco Ferrerò, alias Iconize?
«Non va! Dopo quattro anni di storia on/off alla fine abbiamo capito che non possiamo stare insieme perché siamo troppo simili. Ci vogliamo bene, non mi sarà mai completamente indifferente, ma non .c’è nessuna relazione».
In questo momento c’è qualcuno nella tua vita Tommaso Zorzi?
«Sì, ma non dico altro per rispettare la sua privacy»;
Per anni sei stato considerato il fidanzato di Aurora Ramazzotti.
«Io e Auri eravamo inseparabili, abbiamo fatto insieme le prime uscite in discoteca ed era facile per i paparazzi scambiarci per fidanzati».
«Le scarpe sono la mia passione»
C’è chi dice che ti mantiene la famiglia e chi ti apprezza per esserti fatto da solo. Qual è la verità?
«Vorrei poter dire che mi sono fatto da solo, ma in realtà devo tutto ai miei genitori che mi hanno mantenuto e che ancora lo fanno. Ma mi sto dando da fare, mi piace guadagnare i miei soldi, avere delle piccole soddisfazioni. Ed è per questo che ho messo su la mia linea di moda, sempre con il loro aiuto ovviamente».
Com’è nato questo progetto?
«Ho sempre avuto interesse per la moda. Compravo in via Montenapoleone, ma anche nei mercatini vintage, mi piaceva cercare cose particolari, verniciare alcuni capi per personalizzarli. La mia passione erano le scarpe e, dal momento che non le trovavo come le volevo, • mi sono detto: “Perché non crearmele da solo?”. Così con il mio socio abbiamo lanciato questa linea di borse, scarpe e accessori che si chiama Aristo-pop: lui è la parte aristocratica, io quella pop».
Sulla tua carta d’identità alla voce “professione” che cosa c’è scritto?
«Studente! Ma quando la rinnoverò farò scrivere “libero professionista”. Ho 22 anni, sono ancora molto giovane, ma è bello aver gettato le basi per costruire un futuro solido».
Su Instagram vanti oltre 140mila follower.
«E una responsabilità perché la maggior parte dei miei follower ha un’età compresa tra i 13 e i 15 anni, per cui è importante dar loro un buon esempio».
Perché ti seguono?
, «Perché sono sempre stato sincero con loro, non ho mai indossato una maschera e ho sempre mostrato tutto di me, anche i piccoli fallimenti: non mi vergogno, per esempio, di raccontare di un ragazzo che non mi si fila».
Non temi che con #Riccanza possa passare un messaggio sbagliato?
«Ci ho pensato molte volte e la risposta è no, almeno nel mio caso. Sono riconoscente di ciò che ho, ho avuto la fortuna di vivere in una famiglia benestante. Ma mi sono rimboccato le maniche per costruire qualcosa: credo che questo sia un bel messaggio».
Ci sono stati atteggiamenti più estremi?
«Sì, qualcuno diceva frasi del tipo “Ciao poveri!”. Non lo condivido e non l’ho mai fatto, neppure nella vita privata. Ho amici non benestanti e il reddito non ha mai ostacolato le mie relazioni. Anzi, i miei migliori amici non sono figli di grandi industriali».
«Non sai cosa la gente vuole da te»
Potresti innamorarti di un “povero”?
«Non ho mai avuto uomini ricchi, mi sono sempre innamorato di persone normalissime. Quando hai molta disponibilità economica non sai mai cosa la gente voglia da te. lo preferisco avere una storia con persone non benestanti, perché ci sono uomini ricchi che pretendono che tu abbia il loro stesso stile di vita, ma non sono il tipo che mangia solo in certi ristoranti o che vola solo su jet privati».
Qualche tempo fa Sgarbi disse di te: “È più femmina che maschio”. Come l’hai presa?
«Non mi faccio condizionare da certi commenti, ma mi è dispiaciuto perché una frase del genere può essere destabilizzante per un ragazzino gay che ha paura di uscire allo scoperto, lo, al contrario, sono sempre stato molto aperto sulla mia sessualità».
Ricordi il momento in cui hai detto ai tuoi di essere gay?
«Sì, vivevo in Inghilterra ma avevo una storia qui in Italia. Inviai un’emai! ai miei genitori in cui confessavo la verità: loro mi chiamarono su Skype, la presero bene. Il mio coming out fu molto… professional! (ride, ndr)».
Se dico Giulia De Lellis esperta di tendenze, cosa rispondi?
«Oggi è sufficiente avere qualche decina di borse e un centinaio di follower per sentirsi web ìnfluencer. Se lei crede di esserlo è un problema suo. Però io non amo i titoli buttati lì a caso».
Rispondi