Ventidue anni fa ha vinto il titolo di Miss Italia. Da allora Anna Valle ha fatto tanta strada e oggi è una delle attrici più amate e richieste del Belpaese. Tra i suoi lavori più apprezzati per la sua forza interpretativa ci sono diverse fiction, come Soraya, Atelier Fontana e Sorelle. Sposata con il produttore Ulisse Lendaro e mamma di Ginevra e Leonardo, Anna si racconta a Vero.
Ti abbiamo appena vista nel programma di Raiuno Prodigi nelle vesti di padrona di casa. Che bilancio fai di questa esperienza Anna Valle ?
«Ottimo, ho accettato questo impegno per due ragioni. Sapevo che, al mio fianco, ci sarebbe stato Flavio Insinna, con la sua professionalità e la sua simpatia. Poi grazie a questo programma mi piaceva l’idea di poter aiutare l’Unicef e tutte le importantissime missioni che porta avanti nel mondo».
Hai intenzione di abbandonare la recitazione per la conduzione?
«No, il mio futuro sarà sicuramente sul set. Ma se in futuro dovessero propormi un altro progetto, adatto al mio percorso, lo valuterei con grande atten:zione».
Spieghi mai ai tuoi figli quanto sono fortunati Anna Valle ?
«Non è semplice spiegare ai nostri bambini quanto siano privilegiati, rispetto a tanti altri che vivono in condizioni disperate. Leonardo, il mio secondo figlio, ha soltanto quattro anni ed è ancora piccolo per poter riflettere su queste problematiche. Mentre cerco già di coinvolgere in alcune iniziative di volontariato la mia primogenita, Ginevra, che ha 9 anni».
In che modo?
«Sono la testimonial di due associazioni che si occupano della tutela dei bambini e, non appena posso, porto Ginevra con me: è giusto che conosca determinati fatti e che capisca quanto sia importante aiutare i meno fortunati».
«Spesso sono lontana da casa»
Solidarietà a parte, con i tuoi bambini che tipo di mamma sei Anna Valle ?
«Cerco di essere una mamma il più possibile presente, anche perché, spesso, sono lontana da casa a causa degli impegni di lavoro. Quello che più mi preme insegnare loro è che la felicità non deve mai essere legata agli oggetti, ma ai buoni sentimenti. Bisogna cercare le più grandi gioie in tutti quei momenti che riusciamo a condividere con i nostri cari. Non ho mai voluto viziare i miei figli a suon di regali, ma mi impegno per trascorrere con loro più tempo possibile».
Hai mai pensato di adottare un bambino?
«Sì, ci abbiamo pensato, anche se finora non lo abbiamo ancora fatto».
Come mai?
«Quella di adottare un piccolo è una decisione che non andrebbe presa con leggerezza. Sono mamma di due figli e so cosa vuol dire crescere e gestire un bambino, specialmente quando si fa un lavoro come il mio che inevitabilmente ti porta a stare spesso lontano dalla famiglia. Però, visto che tutto quello che riguarda i bambini è sempre stato un tema a me tanto caro, cerco di impegnarmi il più possibile con iniziative benefiche a loro rivolte».
Anche il 2017 sta volgendo al termine. Qual è il tuo bilancio?
«E stato un anno positivo, dal momento che ho raccolto diverse soddisfazioni».
Un desiderio per il prossimo anno?
«È legato all’Unicéf, poiché questa mia recente esperienza professionale e umana mi ha colpito tantissimo, nel profondo. Spero che quando nel 2018 chiederemo alla guardia costiera quanti sono i bambini arrivati in Italia senza i loro genitori, il numero possa essere molto meno alto rispetto a quello attuale. Allo stesso modo, mi auguro che ognuno di questi piccoli, una volta arrivato in Italia, possa essere messo nelle condizioni di costruire qualcosa di concreto per il futuro».
Quali sono i tuoi progetti futuri?«Il pubblico televisivo mi rivedrà prossimamente su Raiuno nella fiction Questo nostro amore ’80. In più, a febbraio, sempre per la televisione di Stato, dovrebbe partire un nuovo progetto, di cui però non posso ancora anticipare nulla. Televisione a parte, sto scegliendo un testo da portare in tournée a teatro nel 2018 e nel 2019. Probabilmente l’ho trovato, ma visto che non ho ancora firmato… Incrocio le dita. Sono molto felice di tornare a calcare le tavole del palcoscenico, visto che finora ho fatto troppo poco teatro, nonostante mi piaccia tantissimo».
Quando ripensi ai tuoi esordi, Anna Valle oggi ritieni di essere esattamente dove avresti voluto arrivare?
«Non so se, quando ho vinto Miss Italia, nel 1995, desideravo il percorso che poi ho costruito. Ma nei mesi dopo essere stata eletta, ho capito che mi sarebbe piaciuto diventare attrice. E oggi eccomi qui, faccio proprio questo mestiere!».
Se ripensi al tuo passato hai dei rimpianti?
«Magari avrei potuto partecipare a delle produzioni a cui non ho preso parte. Chissà, forse avrò l’opportunità di farle in futuro.
Quali sono le tue attrici di riferimento?
«Ho sempre nutrito una fortissima ammirazione nei confronti di Vima Lisi, mentre come modello internazionale ho Cate Blanchett».
Non hai mai pensato di costruirti una carriera all’estero?
«Perché no? Sono prontissima! Continuo a prepararmi, conosco già l’inglese e se capiterà la giusta occasione… ben venga!».
Intervista ad Anna Valle tratta da Vero
Rispondi