Nel suo nuovo programma, Caro Marziano, questi siamo noi, una striscia quotidiana che | va in onda dal lunedì al venerdì alle 20.35 su Raitre,
Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, racconta tutto quello che lo circonda a ipotetici extraterrestri che in futuro potrebbero sbarcare sul nostro pianeta. Un’esperienza diversa dal solito per il quarantaquattrenne attore e regista di origini palermitane,
Tornato in televisione dopo il j successo della fiction La mafia uccide solo d’estate, tratta dall’omonimo film e di cui l’ex lena ha scritto soggetto e sceneggiatura. Serie di cui, Pif ci conferma, ci sarà una seconda stagione.
Caro Marziano è partito da pochi giorni. Ci spieghi come è nato il progetto?
«Il programma vuole essere uno specchio del mondo, della vita, di conseguenza in ogni puntata sono proposte ! sia situazioni drammatiche | sia situazioni più leggere. Proprio come accade a tutti noi nella quotidianità».
Raitre ha diverse aspettative per questa tua nuova avventura televisiva. Senti un po’ di pressione nei tuoi confronti?
«L’esperienza mi tutela dall’ansia, che c’è sempre, ma comunque diciamo che non ci voglio pensare. Ormai la gente mi conosce, sa come j lavoro e quindi, nonostante tutto, posso dire di essere » tranquillo».
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Dal tuo primo film, La mafia uccide solo d’estate, è stata tratta una fiction che | ha avuto un grande successo: ci sarà il seguito Pierfrancesco Diliberto?
«Sì, ci sarà. Io ho scritto I solo il soggetto e farò la voce fuori campo. La seconda stagione tornerà in onda prossimamente su Raiuno».
Nella quotidianità sono molto diverso»
Tempo fa hai dichiarato I che invece di fare terapia tu fai… televisione. E ancora cosi?
«Sì, è vero. Nella vita sono un anaffettivo, mentre sul lavoro tiro fuori tutta la passione che generalmente non metto nella quotidianità. Questo mi ha creato dei problemi, soprattutto con le fidanzate che ho avuto nel corso degli anni. Ma cercherò, prima o poi, di risolvere la questione. Il fatto è che in televisione mi ritrovo a fare delle cose che nella vita non farei mai».
Ad esempio?
«Quando nella quotidianità mi chiedevano di fare degli scherzi che magari mi vedevano proporre a Le lene, j perché credevano che io fossi ; davvero così, era un dramma. Ma nella vita di tutti i giorni; sono diverso. Mi fa sentire più a mio agio il lato che in Caro Marziano tengo in mano j la telecamera e che perciò j posso inquadrarmi quando | voglio: oggi, finalmente, ho la possibilità di puntare a un modo di raccontare che mi appartiene molto di-più».
Dove trovi gli spunti Pierfrancesco Diliberto e l’ispirazione per raccontare le storie che proponi al pubblico?
«La cosa bella è che l’ispirazione mi può arrivare da chiunque. Essendo questo un programma molto flessibile, sono aperto e ricettivo verso qualsiasi storia».
Quanto c’è de II testimone Pierfrancesco Diliberto, programma di successo andato in onda su Mtv e Tv8, in Caro Marziano?
«Il modo di raccontare è lo stesso. Cambia la durata e il fatto che a volte va in onda il girato del giorno prima. Tinto è estemporaneo. In Caro Marziano, inoltre, c’è un susseguirsi di varie tipologie di puntate, quindi il pubblico avrà la possibilità di vedere sempre qualcosa di diverso».
Questo tipo di cambiamento è stata una tua scelta?
«In qualche modo sì: l’ho fortemente voluto e richiesto».
È stata una tua scelta anche quella di smettere di parlare, per un po’, di mafia?
«Non smetterò mai di parlare di tematiche di un certo tipo. Questa volta, però, mi piaceva l’idea di poter parlare anche di altro. Così come quando, di recente, ho accettato di girare uno spot per una nota compagnia telefonica».
Che cosa rispondi a chi ha storto il naso vedendoti, appunto, legato a un brand così noto Pierfrancesco Diliberto?
«Che sicuramente fare uno spot del genere in un primo momento può spiazzare, ma che può comunque rappresentare un mezzo per poter veicolare anche altri messaggi. Ad esempio, mi capita di andare nelle scuole e i ragazzi mi riconoscono subito come “quello dello spot”, insomma, lo spot è una breccia attraverso cui posso trasmettere anche altri messaggi, più profondi, sulla mafia oppure su altre tematiche. Chiaramente la popolarità che viene offerta dallo spot diventa un tramite, un veicolo per poi essere presi in considerazione da un pubblico più ampio possibile».
Daria Bignardi ha detto che Raitre è casa tua anche se prima non c’eri mai stato. Questo forse vuol dire che ti rivedremo spesso in televisione su Raitre o anche altrove?
«Dopo tanti anni di televisione ho capito che il futuro televisivo è come un rapporto d’amore o un matrimonio. Se ti sposi e ti trovi bene con la persona che hai sposato non c’è motivo di divorziare. Allo stesso modo, se ho un progetto che mi piace so. che ovviamente non può andare bene per tutti gli editori ed è giusto che trovi quello al quale è piti affine. Se Caro Marziano andrà bene, come spero, si proseguirà: l’importante e che siano tutti felici».
Articolo dedicato a Pierfrancesco Diliberto tratto da Vero.
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