Napoletana doc, Serena Rossi è un vulcano di energia e solarità. E la nascita di Diego, il ambino frutto dell’amore con o storico compagno Davide De\enuto, non ha per nulla intaccato la sua grinta e quella voglia di fare che L’ha sempre distinta a livello professionale. Lei minimizza: «Basta organizzarsi», dice. Eppure ormai è chiaro che anche Serena è entrata di diritto.in quell’esclusivo club di donne multitasking che non si stancano mai: il club delle mamme! «Quando diventi mamma acquisti i superpoteri»,
ha ironizzato l’attrice che, instancabile, ha ripreso a lavorare subito dopo il parto avvenuto lo scorso novembre.
«Con il bimbo mi aiutano le nonne»
Sei una stacanovista?
«Penso che se una mamma ha la possibilità di farlo non debba rinunciarci, perché il lavoro è importante. La vita, però, lo è di più e Diego è la mia priorità. Per questo ho selezionato attentamente le proposte che mi sono arrivate. Ho partecipato alla puntata speciale di Tale e Quale Show perché quella è ormai una famiglia, e ho accettato altre cose che ritenevo giuste per me in questo momento».
Come fai a fare tutto?
«Basta organizzarsi. Poi sono una donna fortunata perché posso contare sulla collaborazione di due splendide nonne, che sono fondamentali, e del papà che mi aiuta molto».
Attualmente Serena Rossi sei insieme a Enzo Miccio e Benedetta Parodi nella giuria di Piccoli Giganti. Che giudice sei?
«Sono un giudice buono, perché i concorrenti sono dei bambini, ma anche molto esigente visto che dei tre io sono la più tecnica, almeno sul piano musicale e canoro. Starò attenta a eventuali stonature e sottolineerò eventuali errori per dar modo ai nostri bambini di migliorare».
Con quale spirito affronti questo ruolo?
«Con la voglia e la curiosità di entrare nel mondo dei più piccoli per restare incantata dal candore e dalla purezza dei bambini. Voglio guardare il mondo con i loro occhi e non vedo l’ora di scoprirli e di volergli bene».
Ti piace stare in giuria Serena Rossi?
«Da pazzi! Il ruolo del giudice mi incuriosiva e. guardando i talent da casa, ho sempre pensalo che sarei stata perfetta in questo ruolo. È un compito che mi si addice e sono felice di aver realizzato questo piccolo sogno».
Di recente ti sei messa alla prova come conduttrice del Never Give Up Charity Gala.
In futuro ti piacerebbe intraprendere questa carriera parallela?
«Non lo escludo, stare davanti alle telecamere mi piace, non mi intimorisce».
A proposito di INever Give Up, la Onlus per la prevenzione e il trattamento dei problemi alimentari, perché hai scelto di prestare il tuo volto a questa causa e quanto pensi che sia importante parlare dei disturbi alimentari?
«Sono amica di Silvia Slitti che I è l’organizzatri-| cc dell’evento, e anche nelle passate edizioni mi ha coinvolto. Se la popolarità può essere messa a servizio di una causa importante, io non mi tiro indietro. In Italia sono tantissimi i casi di disturbi alimentari e io voglio farmi portavoce di un messaggio importante da dare alle ragazze: ognuna di noi è bella così com’è. Freghiamocene della taglia, impariamo ad amarci».
Negli ultimi tempi è stato rivalutato il concetto di donna curvy, anche nell’ambito dello showbiz. Che cosa ne pensi?
«lo sono legata all’ideale di donna vintage, quella degli anni ’50. Le donne dell’epoca erano tutte curve, mi piacciono e penso che piacciano anche agli uomini. A prescindere dal peso e dalla taglia, ogni donna ha il suo fascino e se hai qualche chilo in più. pazienza, l’importante è stare bene e sentirsi bene con se stessi».
Quando hai iniziato a lavorare eri adolescente e più in carne di come sei oggi. E vero che ti hanno proposto di raccontare che eri bulimica per conquistare qualche copertina in più?
«Si, è vero! Mi sono rifiutata perché voglio essere portatrice di un messaggio positivo! Da ragazzina avevo qualche chilo in più e qualcuno me lo aveva anche fatto notare, in maniera non certo carina. Ma a me non interessava e, soprattutto, non mi interessava inventare storie e drammi che non sono esistiti per una copertina in più».
«Le nozze? Siamo già una famiglia»
Non è l’unico dramma che ti hanno proposto di inventare. La tna vita troppo “serena” non piace agli addetti ai lavori?
«Piace a me ed è la cosa più importante. Qualcuno voleva arricchirla di scoop, condirla con del pepe: dai finti fidanzati alle tragedie personali e. familiari, mi hanno proposto di tutto, ma non ho mai accettato».
Come vivi l’invasione del gossip nella tua vita Serena Rossi?
«Sono una donna solare. molto chiacchierona, ma la sfe-I ra privata mi piace tenerla per me. Non sono un’antidiva, e confesso che se un paparazzo ti segue un po’ ti lusinga, perché significa che c’è interesse per | te. Ma da questo a marciarci sopra c’è un mondo di mezzo».
Che rapporto hai con i social network?
«Li uso, ma con il contagocce, perché possono diventare molto pericolosi. Sono un mezzo per restare in contatto con le persone che mi seguono, raccontare loro il mio lavoro, ma, ad esempio, non ho mai pubblicato una foto di Diego. Ai social preferisco il mio blog, in cui parlo di look, di musica, di cucina e di consigli per neomamme».
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«Sono stata impegnata nel film lì coraggio di vincere e a ottobre uscirà Ammore e malavita dei Manetti Bros. A giugno, invece, sarò l’inviata dal backstage di Radio Italia Live e sono molto emozionata per questa nuova esperienza».
Troverai anche il tempo di sposare il tuo compagno Davide Devenuto, visto che ormai state insieme da quasi un decennio?
«In realtà non c’è questo progetto in cantiere: siamo || già una famiglia. La famiglia è dove c’è amore e qua ce n’è jj tanto. Ho sempre sognato l’abito bianco, non lo nascondo, e I I magari più in là ci decideremo I I a fare questo passo. Ma per il momento non è una priorità.
Intervista a Serena Rossi tratta da Vero.
Intervista a Serena Rossi tratta da Vero.
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