Da ragazzo sognava un futuro nel mondo della medicina. Ma poi, a causa di un lutto familiare, Lugi Bruno dovette rinunciare a quel suo desiderio senza sapere che la vita aveva in serbo per lui una grande sorpresa. Oggi, infatti, è un affermato stilista.
Lugi Bruno, come nasce la tua passione per il mondo della moda?
«In parte da ciò che seguivo in Tv da bambino nei film americani, dove sfoggiavano abiti da sogno, e in parte da quello che apprendevo giorno dopo giorno nell’aiutare mia madre in un negozio di abbigliamento dove lavoravano diverse sarte.
Poi. preso dalla frenesia della vena creativa, iniziai a ritagliare e realizzare i modelli che avevo in testa, utilizzando le mie sorelle come “cavie’”: fornivo loro un guardaroba illimitato di originalità e carta crespa, perché era di questo materiale che da bambino mi servivo».
«Per mia madre fu un dolore»
Quando hai capito che la passione per la moda poteva trasformarsi in professione Lugi Bruno?
«È successo più per esigenza che per scelta. I miei progetti erano rivolti al mondo della medicina ma purtroppo all’età di 17 anni, terzo di sette figli, rimasi orfano di padre e, con i grandi sforzi economici di mia madre, riuscii a diplomarmi e mi iscrissi a medicina. Il percorso era lungo e costoso, quindi scelsi di guadagnare contribuendo alle esigenze familiari, anche se sapevo che per mia mamma era un dolore: in quanto sorella di un medico, sapeva bene a cosa stavo rinunciando».
Quali ricordi conservi della gavetta Lugi Bruno?
«Tanti da poter scrivere un libro! È stato un percorso duro e faticoso, vivendo al sud (Luigi è di origini campane, ndr) non avevo tutto a portata di mano come a Roma o a Milano. Erano anni diversi. Ma senza arrendermi ho seguito il mio percorso, non camminando ma correndo perché il tempo non era mai abbastanza».
Oggi a chi senti di dover dire grazie Lugi Bruno?
«Principalmente a mia madre: ha creduto in me. ha investito i suoi risparmi per farmi realizzare il sogno di aprire un negozio di abbigliamento. Di sicuro, posso affermare che tutto ciò che poi ho ottenuto è stato grazie alla caparbietà e al sudore: nessuno regala niente».
C’è un personaggio televisivo o cinematografico che ti piacerebbe vestire?
«Di attrici, conduttrici e cantanti famose, per mia fortuna, ne ho vestite e ne vesto davvero tante. Però, lo ammetto, sono anni che inseguo il sogno di creare una serie di abiti per Milly Cariucci, che ritengo oltre a un’eccellente professionista anche il simbolo dell’eleganza italiana, prerogativa delle nostre meravigliose donne».
«Tanti sacrifici e grande impegno»
Lugi Bruno sei anche un insegnante per i giovani: come ti rapporti con loro?
«Sono molti i giovani che coltivano il desiderio di diventare stilisti e in ogni ragazzo che inizia rivedo me stesso e, se ne percepisco l’entusiasmo genuino, allora divento automaticamente un buon insegnante. Consiglio sempre loro di essere umili e di rispettare il parere di chi ha fatto strada facendo sacrifici e mettendoci sempre impegno».
Intervista a Luigi Bruno tratta da Vero.
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