Intervista a Francesca Fialdini e Giovanni Caccamo tratta da Vero. E partita la 59esima edizione dello Zecchino d’Oro, che proseguirà tutti i sabati pomeriggio fino al 10 dicembre. A condurre il festival canoro per bambini più celebre e amato d’Italia quest’anno ci sono due volti nuovi: il cantante Giovanni Caccamo e la presentatrice Francesca Fialdini, che vediamo tutti i giorni a Unomattina al fianco di Franco Di Mare e che presta il suo sorriso dolcissimo a quest’evento dedicato alle famiglie e ai più piccoli. La fermiamo dietro le quinte, per scoprire come sta vivendo questa magica esperienza.
Francesca Fialdini, conduci lo Zecchino d’Oro. Che emozioni provi?
«Mi diverto tantissimo! Sono cresciuta seguendo lo Zecchino d’Oro, conosco a memoria tante canzoni delle edizioni passate. Anche per questo motivo, far parte della grande famiglia dell’Antoniano è un grandissimo onore per me».
Come sei arrivata a questo traguardo?
«Da diversi anni seguo da vicino le Selezioni Nazionali dello Zecchino d ‘Oro. Ho presentato diversi eventi con il Piccolo Coro dell’Antoniano, con Sabrina Simoni e con la squadra storica dello Zecchino. In questo modo si è creata una bella amicizia».
Tu, di solito, ti confronti con un pubblico di adulti. Lisi degli accorgimenti par-
ticolari per rivolgerti ai più piccoli?
«No, nessun accorgimento! I bambini sono svegli, intelligenti, curiosi e partecipano alla trasmissione per divertirsi. Lo Zecchino d’Oro è un gioco serissimo: mi lascerò guidare da loro, perché sanno giocare meglio di me!».
Francesca Fialdini e Giovanni Caccamo insieme alla guida di questo evento: che coppia siete?
«Lo stiamo scoprendo ogni sabato dalle 16.45 su Raiuno. È tutto nuovo, e questo è il bello!»
Tu e Giovanni, insieme, che cosa portate di nuovo sul palco dello Zecchino d’Oro?
«Freschezza e originalità. Arriviamo da esperienze professionali diverse. Lui, intanto, è più giovane di me, fa il cantante, ha ottenuto per due volte ottimi riconoscimenti al Festival di Sanremo (nel 2015 nelle nuove proposte e nel 2016, in coppia con Deborah Iurato, è arrivato terzo tra i big, ndr), conduce in radio ma, come me, si avvicina per la prima volta a questo mondo. Vedremo!».
Hai detto che, quando eri piccola, guardavi sempre lo Zecchino d’Oro: quali sono le canzoni che hanno segnato la tua infanzia?
«Seguivo con grande interesse e partecipazione tutte le edizioni. Ricordo ip particolare Mille voci, una voce! e Canzone amica. Le cantavo sempre in auto insieme con mia mamma, quando veniva a prendermi a scuola».
Guardavi il programma con qualcuno della tua famiglia?
«No, lo vedevo da sola. Mi posizionavo a pochi centimetri dal televisore. Se avessi potuto fare una magia, sarei entrata dentro alla “scatola” della Tv per parlare con Topo Gigio. Chi non amava Topo Gigio?».
Com’è cambiato il mondo dei bambini rispetto a qualche anno fa?
«Non sono la persona giusta per rispondere a questa domanda perché non ho figli. So soltanto che il mondo dell’infanzia è sempre meno tutelato e che lo Zecchino rappresenta un’esperienza controcorrente, da preservare. I bimbi partecipano per cantare, stare bene insieme, divertirsi e rimanere quello che sonò: bambini».
«La famiglia è importantissima»
Francesca Fialdini e invece la famiglia: che ruolo ha?
«Ciascuno di noi ha bisogno di protezione e di punti di riferimento. Se per qualche motivo ci vengono a mancare durante l’infanzia, continueremo a cercarli per tutta la vita, confondendo i sentimenti e le relazioni, col rischio di diventare degli adulti infelici».
Anche se siamo nell’era di Internet e i bambini di oggi vengono definiti “nativi digitali”, secondo te perché questa trasmissione è ancora attuale?
«Vi rispondo così: sapete che i cartoni con le canzoni dello Zecchino sono tra i video più cliccati su YouTube in Italia subito dopo Vasco Rossi? Basterebbe questo per evidenziare che È un programma attualissimo!».
«Con la danza sono un disastro»
Anche lo Zecchino si adeguerà ai tempi, sarà “social”?
«Certo! Anzi, vi invito a inviare i vostri commenti perché verranno letti e pubblicati durante la puntata».
I bambini come affrontano la gara e il giudizio della giuria?
«Per quello che ho potuto constatare, con grande serenità. Il contesto e l’atmosfera vincono su tutto. È l’esperienza in generale che ricordano, non il giudizio».
E tu, da piccola, hai mai cantato?
«Quando ero molto giovane ho sperimentato il teatro e il canto. Sono ancora vittima delle emozioni che lascia la recitazione. Quanto alla danza, invece… ammetto di essere un vero disastro!».
Che lavoro sognavi di fare da grande?
«Quello che faccio ora. E ne sono felice».
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