canzone che ha accompagnato nel 2010 i nerazzurri (guidati all’epoca da José Mourinho) alla conquista del triplete (scudetto, Coppa Italia e Champions League). La bella follia di una squadra capace di vincere tutto si è però trasformata in una pazzesca e pericolosissima corrida di minacce, insulti e aggressioni. Al centro di tutto c’è Mauro leardi, talento vero sia nel cercare la rete che nel fomentare il gossip, grazie anche all’attivismo mediatico della moglie Wanda Nara. A far salire la tensione attorno al giocatore simbolo delPlnter è la biografia Sempre avanti. La mia storia segreta, in cui viene raccontato un diverbio tra il centravanti argentino e alcuni ultra nerazzurri avvenuto nel febbraio 2015 al termine di Sassuolo-Inter, terminata tre a uno per gli emiliani.
In un passaggio racconta un diverbio, avvenuto nel 2015, tra lui e alcuni ultra dell’lnter, usando termini forti contri i tifosi. Sopra, la “risposta” della curva nerazzurra. A destra, il centravanti disperato dopo aver fallito un rigore contro il Cagliari.
«Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo», racconta leardi nel libro, «peccato che un capo ultra gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente:
“Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti’’. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia».
Icardi poi prosegue così:
«I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: “Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”. Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce».
Lo striscione davanti alla casa Mauro Icardi e Wanda Nara
Il fatto che Icardi riconosca che si trattava di «frasi esagerate» non è bastato a salvarlo dalla reazione ultra. Prima esce un comunicato (diffuso anche da siti e giornali) in cui viene intimato al giocatore di togliersi la fascia da capitano. In seguito, durante Inter-Cagliari (in cui lcardi sbaglia un rigore), spunta allo stadio Meazza di Milano uno striscione pieno di insulti al giocatore. Infine, dopo il match circola la voce di una presunta aggressione ai danni di leardi e della sua famiglia davanti alla sua abitazione: la notizia non è confermata, ma viene comunque ritrovato un altro striscione intimidatorio.
La presa di distanza della dirigenza Nei confronti di Icardi e le sue dichiarazioni
Contro il bomber, peraltro, si è schierata anche la stessa società nerazzurra, con i vertici che non hanno gradito le «frasi esagerate» di lcardi. «Non credo che si possa scrivere un’autobiografìa a 23 anni…», si è lasciato sfuggire il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, «l’ho saputo solo quest’anno che stesse scrivendo un libro, non so nemmeno se toccasse a me o meno leggerlo, quando il contenuto è diventato di dominio pubblico ho cercato di leggere cosa avesse scritto
Ci sono state situazioni che non sono piaciute a noi e ai tifosi, giustamente». Il vice-presidente dell’Inter, Javier Zanetti, è stato ancora più esplicito:
«Il caso lcardi? Ci saranno provvedimenti: per noi i tifosi sono la cosa più importante e tutti dobbiamo rispettarli. Questi comportamenti non possiamo accettarli, ogni singola persona deve sapersi comportare».
Già, i tifosi. Mentre la società punisce lcardi e gli ultra lo minacciano, il resto dei sostenitori si è schierato con lui. Una petizione online di supporter nerazzurri ha preso infatti le difese del giocatore: «Noi tifosi interisti», si legge, «ripudiamo le aberranti gesta della curva nord del giorno 16/10/16 ai danni del calciatore leardi Mauro, dal comunicato mattutino ai disordini serali. Riteniamo che sia inaccettabile attaccare con quei toni un tesserato della nostra società, nonché nostro
giocatore simbolo e capitano, semplicemente perché ha riportato la sua versione degli avvenimenti di Reggio Emilia dell’01/02/15 al termine della partita Sassuolo-Inter, versione tra l’altro confermata da testimoni oculari e da registrazioni televisive».
In questo caos, leardi continua a comunicare tramite social, prima scusandosi con i tifosi, poi pubblicando alcune foto delle donne più importanti della sua vita: Wanda Nara, di nuovo incinta, e la figlia Francesca. In attesa che la tempesta passi, Icardi si rifugia tra gli affetti.
Intervista su Mauro Icardi e Wanda Nara tratta da Vero
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