Ama lo sport Marco Baldini e gli piace anche tanto praticarlo, non solo scommetterci su. Afferma che «ogni scommessa è debito, che prima o poi va saldato», parafrasando il titolo del suo libro autobiografico da cui poi è stato tratto un film.
Da ragazzo, infatti, prima di “darsi all’ippica” e alle puntate sulle corse dei cavalli, che insieme al poker e al gioco d’azzardo gli hanno «rovinato la vita», il noto conduttore radiofonico, che tutti ricordano per i memorabili sketch in coppia con Fiorello, giocava a calcio, con il numero 10.
Mostrava già allora i segni della sua personalità forte, fatta di genio e sregolatezza, illuminazioni argute e battute folgoranti alternate a pessime giocate e momenti di buio che lo hanno spinto alla depressione, fino a fargli tentare il gesto estremo
Ha raccontato di essere arrivato a Sapri con un treno partito da Roma che ha impiegato circa sei ore.
«Il macchinista si fermava a tutti i tabacchini, oltre che alle stazioni per mettere la legna nella caldaia»,
scherza con deciso accento pisano aspirando la “e”. E poi aggiunge:
«Quando il mio produttore mi ha detto che il biglietto costava 19,90 euro, mi sarei dovuto accorgere che c’era qualcosa che non andava».
Marco Baldini, sono sempre i soldi il problema più grande?
«Tutti parlano di soldi in Italia in questo momento di crisi: è l’argomento del secolo. E nessuno ti perdona se sei accusato di sperperarli, come è successo a me, perché la gente fa davvero fatica ad arrivare alla fine del mese. Sono più tollerati i drogati, o chi ammazza un’intera famiglia sulle strisce pedonali, ma non chi perde i soldi. Perciò io esorto tutti e principalmente i giovani ad allontanarsi dal gioco compulsivo, che ha conseguenze disastrose».
Marco Baldini ti sei pentito per gli errori commessi in passato?
«No, non credo lo farò mai. Ci ho rimesso quasi 5 milioni di euro, ma non è per i soldi. | Il mio rammarico più grande è aver sprecato del tempo per cose migliori: amori, affetti, amicizie. Ho perso le amicizie importanti e tante occasioni di lavoro».
Come sei uscito dalla dipendenza dal gioco?
«Sono stato fortunato perché ho avuto i mezzi per farlo, tanta forza di volontà e mi sono aiutato con qualche farmaco. Mi sono alzato un giorno e ho deciso che non volevo più giocare: è stato come vincere un cancro, dopo ho riacquistato coscienza e adesso faccio cose che mi piacciono e mi divertono. È successo quando ho smesso di avere paura: tanta gente continua a scommettere perché crede di avere il coraggio di andare dai propri creditori, dalla persona che avanza i soldi da te e dirgli di aspettare, mollando la speranza illusoria che il gioco ti restituisca quelli persi».
C’è una donna che ti è stata vicino? Hai un • f nuovo amore?
«Sì, si chiama Aurora, posso svelarvi solo il suo nome. E una donna più giovane di me di 25 anni, che mi dedica molto tempo. Per il mio compleanno è venuta a prendermi, mi ha infilato in macchina e mi ha portato in un agriturismo, dove mi ha riempito di coccole per due giorni: è stato il più bello della mia vita. Lei ama i miei pregi e i miei difetti e mi sta migliorando. L’unico vizio che mi è rimasto è il fumo. L’uomo ha sempre un secondo fine, mentre la donna sa donarsi spassionatamente».
Come vi siete conosciuti Marco Baldini?
«In un giorno di disperazione, io scrissi una poesia su Facebook e lei la condivise, dicendomi che stava passando il mio stesso momento. Io le chiesi di guardarla negli occhi e lei si è precipitata sotto casa mia: è
stato un vero colpo di fulmine».
Hai ricominciato anche a lavorare in radio. Che progetti hai?
«Innanzitutto vorrei tanta tranquillità. Adesso sto conducendo un programma su Radio Rock, sto per scrivere un altro libro ^ e a breve dovrei cominciare una trasmissione su una rete nazionale: mi piacerebbe fa re una trasmissione . sugli immigrati che® vivono in Italia».
Marco Baldini rifaresti un reality e torneresti a collaborare con Fiorello?
«Né l’una né l’altra cosa. Anzi, un reality magari lo farei per dare i soldi in beneficenza ai terremotati come quando ho vinto La fattoria. Con Fiorello non ho rapporti da tre anni, gli auguro di stare bene: mi dispiace in termini affettivi, ma io non sono per le minestre riscaldate e, purtroppo, quando le cose si rompono non c’è nulla da fare».
Intervista a Marco Baldini da TOP
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