Che Paola Ferrari, la signora del calcio di Mamma Rai, sia dotata di una personalità forte e solare è ben noto. Forse è la stessa arma vincente che le ha permesso di superare periodi diffìcili vissuti in passato, per esempio durante le sue gravidanze. Problema che racconta anche per lanciare un messaggio positivo alle donne che soffrono per analoghi motivi:
«Tutto nasce da un concetto che ho cercato di portare avanti in questi anni»,
spiega a Top.
«Bisogna riuscire ad andare oltre a luoghi comuni e convenzioni che purtroppo, da sempre, sono incollati al genere femminile. Uno di questi è proprio relativo alla “dolce attesa”. Invece non è sempre così “dolce”! O, almeno, non per tutte!»,
dice.
Che cosa intendi?
«Nell’opinione comune, quando una aspetta un figlio sembra che debba per forza provare esaltazione e felicità. Purtroppo non è valido indistintamente. Intendiamoci: senza dubbio si avverte una grande gioia al pensiero di ave1 re un bambinó! Ma, se si sta male fisicamente, si vivono mesi davvero pesanti».
Parli per esperienza personale?
«Sono vicina alle donne che fanno fatica in quanto, se si ha una patologia anche non gravissima – nel mio caso, la cefalea cronica, che obbliga a seguire una terapia quotidiana per evitare gli attacchi – nel momento in cui si resta incinta, si deve interrompere la cura farmacologica. Il primo pensiero è quello di tutelare il bambino: i farmaci, infatti, potrebbero recare danni. C’è chi può resistere senza e chi, invece, sta male! Senza contare che, se ogni tanto si assume qualche medicina, si è travolte dai sensi di colpa…».
Sicuramente, per quanto bello, non è un periodo molto semplice per una donna. Intervengono anche pesanti variazioni dei livelli ormonali…
«Nel mio caso, tali sbalzi mi hanno causato una lieve depressione già durante la gestazione, non dopo il parto. Il problema è che se una non sta bene, ha paura di dirlo, si vergogna. Invece bisogna far capire che non è una colpa stare male in gravidanza!».
Secondo te Paola Ferrari sarebbe importante sensibilizzare maggiormente su questi temi?
«Più di quello, mi piace rivolgermi direttamente alle donne. Non abbiate timore a dire: “Non sono felice come sembra!”. Ricordatevi che è un momento complesso. Ci sono tante bellissime emozioni, ma anche lati oscuri. A chi sta vicino a loro dico: aiutiamo le donne che hanno una gravidanza difficile! Non puntiamo il dito contro quelle che stanno male! Infine, trovo che si dovrebbe andare avanti con la ricerca, affinché una possa curarsi serenamente assumendo farmaci non nocivi mentre è in attesa».
«Sì all’utero in affitto»
Chi ti è stato vicino in quel periodo Paola Ferrari?
«Le mie amiche, mio marito… Però credo che ognuna debba trovare la forza prima di tutto dentro di sé!».
Nei mesi scorsi Paola Ferrari ti sei espressa a favore della maternità surrogata…
«Io sono grata per avere due figli meravigliosi e, se fosse stato possibile, ne avrei avuti anche di più. Però bisogna pensare pure alle donne e alle coppie che non possono godere di questa gioia. Sono stata negli Usa, ho avuto modo di vedere da vicino certe situazioni di “uteri in affitto”, sono favorevole. Per me l’amore per un figlio inizia quando lo si prende in braccio per la prima volta e lo si accompagna nella crescita, a prescindere da come è stato concepito. Non me la sento di porre divieti a una donna che vuole avere un bimbo e non riesce a rimanere incinta. Certo, tutto va circo-scritto e regolamentato. Ma non vietato tassativamente!».
Intervista a Paola Ferrari Tratta da TOP
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