Vi parliamo adesso un po’ di Nina Moric che questa volta l’ha sparata davvero, ma talmente grossa che Selavggia Lucarelli ci si è veramente tuffata a pesce , anche perchè davvero a queste showgirls a nostro modesto avviso dovrebbero insegnare a contare fino a 10 prima di parlare, spesso non condividiamo l’astio che Selvaggia Lucarelli mette nelle sue interviste , tanto piu’ che crediamo che abbia al suo attivo anche qualche denuncia, ma questa volta comprendiamo l’animo pugnandis della sua risposta, non vi spieghiamo oltre anche perchè ci pensa da sola Selvaggia Lucarelli a spiegare tutto su Nina Moric.
Io credo che qualcuno dovrebbe spiegare seriamente a Nina Moric un paio di cose che hanno a che fare con la sensibilità, il buon gusto, la coerenza e il concetto di pudore. Ma seriamente. La sera della condanna di Fabrizio lei è così preoccupata del futuro suo e della sua famiglia che rilascia un’intervista a Chi. Un’intervista con tanto di posato col figlio, che ovviamente vive uno di quei momenti in cui quello che gli serve è proprio un po’ di sana visibilità sui giornali. Nell’intervista, la Moric dice: “Mio figlio non andrà a trovare il padre in carcere. E’ una scelta ragionata dopo varie consulenze con chi si occupa di traumi infantili!”. “Le pare normale che i poliziotti siano venuti a casa mia per cercare Fabrizio e abbiano chiesto a mio figlio, sbattendo contro la sua innocenza?”. E ancora: “Voglio tornare a lavorare invece sono qui a parlare di carcere e manette, che ho fatto di male per meritarmi questo?”. Dunque. Strano che i consulenti che tutelano il figlio le consiglino di non portarlo dal padre ma si dimentichino di raccomandarle di non sbatterlo sui giornali per una copertina in più. Strano anche che trovi anomalo il comportamento dei poliziotti che sarebbero indelicati e non rifletta sulla sua delicatezza nel dire a Chi che Fabrizio è una ciofeca di padre e prima di scappare non vedeva suo figlio da dieci giorni. Infine, se vuoi tornare a lavorare e non vuoi più parlare di manette, ho una soluzione geniale, Nina: smetti di parlare di manette e vai a lavorare. Facile, no?
Si questa volta questa risposta ci stava decisamente.
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